Inceneritore. La Polizia Blocca i lavori

Sigilli della Polizia presso l’inceneritore di San Vittore del Lazio.

 

Gli agenti hanno bloccato i lavori per la quarta linea di incenerimento.

 

Lavori da 220 milioni di euro.

A disporre il blocco dei lavori è stata la Soprintendenza ai beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggio. Questo perché le opere sarebbero iniziate senza il parere vincolante della soprintendenza. L’area dove sorge il termo valorizzatore infatti (località Porchio) rientra in una zona dove in passato sono stati rinvenuti reperti risalenti all’epoca paleolitica.

 

L’indagine è partita dall’esposto presentato dall’associazione Fare Verde il cui presidente della provincia di Frosinone Marco Belli sottolinea come sia stato fondamentale l’operato dell’associazione: “Difendiamo l’ambiente in silenzio e agiamo all’improvviso cercando sempre di non dare vie di fuga a chi disonora la nostra terra”. 

 

Sulla vicenda è stata presentata anche un’interpellanza alla camera dei deputati da parte della parlamentare cinque stelle Ilaria Fontana. Nell'interpellanza si chiede di conoscere:

 

1. La classificazione dell’impianto, che ACEA definisce termovalorizzatore, mentre ARPA Lazio lo classifica come inceneritore senza adeguato recupero energetico;

2. La verifica dell’indice R1, per accertare se l’impianto rispetta i requisiti di efficienza energetica previsti dalle normative europee;

3. Il monitoraggio della qualità dell’aria, già critica nella zona di San Vittore e Cassino, aggravata dalla presenza di altri inceneritori a Acerra (NA) e Pozzilli (IS), per cui chiediamo un coordinamento tra le ARPA di Lazio, Campania e Molise;

 

 4.Lo stato del Piano Regionale Rifiuti del Lazio, che deve essere adeguato al Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti (PNGR), requisito fondamentale per ricevere fondi pubblici.

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