Libri. Il Diario di uno Sprovveduto

L’amore, la passione, ma anche riflessione sulla vita.

 

La filosofia e la poesia si fondono nel racconto.

 

C’è di tutto in questo “romanzo autobiografico”.

L'autore, Ettore Ferrara, è un giovane scrittore che ha già dato prova delle sue capacità con “Fissando il Soffitto”, una raccolta di poesie e pensieri filosofici. Materiale che non manca neanche in questo “Diario di uno Sprovveduto”.

 

Uno sprovveduto? Sì, nel senso di un uomo che guarda il mondo ogni volta con gli occhi della meraviglia: “concedersi errori, senza arrendersi mai, perché potrebbe sempre esserci qualcosa di nuovo, qualcosa di bello che ci stupirà”.

 

Il libro ricorda “I dolori del giovane Werther” di Goethe. Non è scritto in forma epistolare (ma ci sono le lettere tra i fidanzati lontani) ed il finale è più positivo e pieno di speranza. Inoltre, per Gabriele (il Werther di Ettore Ferrara), il suicidio è solo un pensiero vago che arriva nei momenti di maggior sconforto, come sarà capitato a tutti gli innamorati in crisi. Però, nonostante i tanti “dolori” che Gabriele dovrà sopportare, alla fine l’amore trionfa.

L'Intervista

Ettore Ferrara (foto di Claudio Papetti)
Ettore Ferrara (foto di Claudio Papetti)

Ma l’amore è davvero la cosa più importante?

 

"Ci sono valori per me che sono imprescindibili, e sì, sicuramente l’amore è uno di questi. L’amore è il motore che muove tutto, è in un certo senso “ossigeno”. È necessario per vivere bene, in qualsiasi cosa che fai deve esserci amore”.

 

“L’amore è anche nel ricucire, rattoppare, trovare punti di incontro, perdonare, mettersi in discussione, parlare e chiarire; è saper fare un passo indietro”.

 

E il tradimento?

 

“Il tradimento è una parola forte, una delle poche che mi offende. Nel libro si racconta di “Gabriele” che spesso è stato tradito… eppure non ha smesso di credere nell’amore.

 

 

Il suo bisogno d’amore si è a volte assopito ma la vita riserva sempre nuove sorprese, così come poi accade al protagonista”.

 

Parliamo di te. Quanto c’è di autobiografico?

 

“Nel mio libro c’è molto di autobiografico, di vissuto, e credo sia anche questa la chiave che ha fatto emozionare tante persone.”

 

Ma quindi Sofia esiste veramente?

 

“Se il personaggio di Sofia ti ha colpito posso dirti che sì, esistono persone come lei, così belle, ricche di emozioni, di voglia di stupire e di donare amore”.

 

E Gabriele? Esiste? E cosa c’è in Ettore Ferrara del suo protagonista?

 

“Ettore, come Gabriele, è un sognatore, uno che vive di emozioni, ma allo stesso tempo Ettore è un pensatore. Attenzione, non un calcolatore, ma uno che ragiona molto su ogni piccolo gesto che fa”.

 

Infatti nel libro troviamo anche molti momenti di approfondimento sia psicologico che filosofico. C’è anche tanta introspezione.

 

“Credo che nel mio libro ci sia una buona parte di psicologia dei personaggi… alcuni più dettagliati, altri appena accennati a seconda del loro ruolo nella storia. Ci sono poi momenti di riflessione psicologica che lo scrittore concede al protagonista per spiegare meglio alcune scelte. Riflessioni che spero possano essere di supporto a chi legge, non solo per comprendere meglio il libro ma che possano risultare utili anche nella vita reale”.

 

Anche la copertina ha un significato particolare.

 

"Sì, la carta da pacco richiama la corrispondenza, i marchi, i fracobolli... il codice a barre sono le date, la distanza tra le due città... tutti riferimenti alla storia contenuta nel romanzo... e poi la stazione che simboleggia il viaggio, quello fisico per raggiungere l'amata, ed il viaggio, quello ideale del protagonista nella sua crescita sentimentale".

 

Il libro è disponibile su Amazon. Ci sono due versioni differenti (con prezzi differenti), quello in copertina morbida e in copertina rigida.

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