L’ingegner Cocco non uscirà dal carcere.
Si, perché il tribunale vuole processarlo di nuovo.
Sembra una barzelletta, ma succede davvero e non c’è niente da ridere.
Maurizio Cocco, 62enne di Fiuggi, è stato arrestato in Costa D’avorio due anni fa per narcotraffico. Un’accusa che si è poi rivelata infondata. Però è rimasto in carcere perché nel frattempo era stato accusato anche di riciclaggio. Poi anche questa accusa è caduta nel vuoto.
Ma invece di essere liberato lo hanno processato per frode fiscale. Per questa ultima accusa è stato condannato (con prove che i suoi legali giurano di smantellare in appello). In ogni caso la sentenza parlava di due anni di carcere, esattamente quanti Cocco ne ha già scontati.
Logico pensare quindi che allo scadere dei due anni, ossia lo scorso due giugno, Cocco venisse liberato. Invece così non è stato. Per la moglie Assunta (in foto) giorni di angoscia perché neppure si conosceva il motivo.
Ora sarebbe arrivata la verità: il tribunale ha rispolverato l’accusa di riciclaggio e vuole iniziare un nuovo processo. Incredibile! Viene da chiedere: va bene che siamo nella repubblica delle banane, ma come è possibile cambiare capo d'imputazione ogni cinque minuti?
Come è possibile avere una detenzione preventiva di due anni? (in Italia per il reato di frode fiscale avrebbe semplicemente pagato una multa)... e, soprattutto: in tutto ciò lo stato italiano cosa sta facendo? Giorgiaaa, ministro degli esteri Tajani (pure cittadino onorario di Fiuggi)... dove siete?
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