Pm10 a Frosinone. 70 le giornate di sforamento dei limiti nel 2023.
Esattamente il doppio rispetto a quanto consentito per legge.
Il sindaco costretto ad un nuovo stop alle auto.
Il blocco a partire da domani mercoledì 3 gennaio 2024 e fino a tutto giovedì 4 gennaio. Il divieto di circolazione, in ambito viario urbano prevede lo stop per le autovetture private di classe emissiva pari o inferiore a Euro 4 diesel dalle ore 8.30 alle ore 19.30; per i veicoli commerciali di classe emissiva pari o inferiore a Euro 3 diesel dalle ore 8.30 alle 19.30; per i veicoli commerciali di classe emissiva pari a Euro 4 diesel dalle ore 8.30 alle ore 13.30; autovetture private di classe emissiva pari o inferiore a Euro 3 benzina dalle ore 8.30 alle ore 18.30; per i veicoli commerciali di classe emissiva pari o inferiore a Euro 2 benzina, dalle ore 8.30 alle ore 12.30; per i ciclomotori (3 e 4 ruote) alimentati a gasolio di classe emissiva pari o inferiore a Euro 2, dalle ore 8:30 alle ore 12:30.
Insorgono i Medici per L'Ambiente
Intanto insorgono i medici facenti parte dell’associazione medici per l’ambiente:
“A fronte di tali numeri e nel periodo più critico dell’anno - scrive Marzia Armida (in foto) - per le polveri sottili assistiamo alla eliminazione delle isole pedonali da tempo in essere in città. Una delibera di Giunta, improvvisa ed inaspettata, proprio quando le giornate di sforamento si susseguivano implacabilmente e già si erano superate le 57 giornate del 2022, ha abolito per le domeniche del 24 e del 31 dicembre 2023 le isole pedonali, invece di rafforzarle”.
Emblematica l’immagine di Via Aldo Moro: auto continuativamente in fila a progressione lenta a motore acceso. L’effetto canyon decuplicato. Quale il danno alla salute da tale esposizione?
“Come Medici raccomandiamo alle mamme di non portare i bambini a respirare ad altezza di tubo di scappamento in via Aldo Moro, racchiusa tra i palazzi e invasa dalle auto. Estendiamo la stessa raccomandazione ai proprietari di cani: astenersi dal percorrere il canyon per evitare l’esposizione al danno”.
Mentre le linee guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) abbassano ulteriormente i limiti accettabili di PM10 e PM2,5 data la grave patogeneticità di tali inquinanti, mentre l’Europa emette sanzioni per le alte concentrazioni di PM, mentre l’EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) calcola in 52.300 le morti premature e 462.233 ore vita perse in Italia nel 2020 per il superamento dei limiti OMS per le polveri sottili, da noi, rispetto la difesa della salute paiono essere preminenti altri interessi".
"Sono quattro anni che si contrasta l’insediamento di un biodigestore di rifiuti umidi le cui emissioni, nel contesto dei valori di polveri sottili presenti, modificherebbe la natura di queste ultime, rendendole oltremodo deleterie per la salute, respiratoria in particolare, dei nostri cittadini. Tutto ciò mentre la Regione Lazio, dopo due anni dalla scadenza dei termini per rigettare la richiesta di autorizzazione, continua ad elargire proroghe inverosimili all’imprenditore proponente".
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