Tristezza e inquietudine sul volto dei lavoratori in staff leasing della Sanofi di Anagni.
C’è incertezza per il proprio futuro e quello delle famiglie dopo la decisione
dell'azienda farmaceutica di allontanarli nonostante l'ottimo servizio prestato per oltre un decennio. L'atmosfera al nuovo sit-in dell'UGL Chimici di Frosinone, davanti ai cancelli dello stabilimento, era di angoscia.
I rappresentanti del sindacato, assieme ai lavoratori, hanno di nuovo richiamato il management dell'industria farmaceutica ad un senso di responsabilità fino ad oggi venuto meno, chiedendo non solo che i lavoratori tornino al proprio posto ma che lo facciano con un contratto stabile e non più in affitto.
Una protesta che arriva all'indomani di un paradossale accordo trovato dall'azienda e i sindacati interni, come spiega il Segretario Provinciale UGL Chimici Marco Colasanti: "Mentre vengono messi all'angolo dieci lavoratori preparati, è stato siglato un accordo per estendere la possibilità di ricorrere ai contratti a tempo determinato dai 24 ai 48 mesi. Anziché stabilizzare chi ha svolto il proprio servizio per la Sanofi per oltre un decennio, si favorisce la somministrazione e dunque la creazione di ulteriore personale precario. Per noi dell'UGL, tutto ciò appare assurdo e inverosimile".
I rappresentanti sindacali hanno anche mostrato le buste paga dei dipendenti nelle quali si evince un aspetto molto importante: "Ex dipendenti ci hanno riferito che anni fa, hanno rinunciato ad un bonus per l'esodo anticipato, per favorire l'ingresso dei propri figli al loro posto. Oggi, dunque, vedono il loro sacrificio andare in fumo senza spiegazioni".
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