"Mazzette" alla camera mortuaria dell'ospedale di Frosinone.
Il pubblico ministero ha chiesto sei anni per il tecnico
necroforo Pietro Corsi ceccanese di 62 anni e quattro anni per l'ausiliaria Patrizia Menichini 59 anni di Frosinone. Nel corso dell'udienza che si è tenuta ieri mattina il giudice ha revocato la detenzione domiciliare per Corsi e l'obbligo di dimora per l'ausiliaria.
La sentenza è prevista per il 29 settembre prossimo. Secondo le accuse i due imputati, dietro regali da parte dei titolari di agenzie funebri o dietro la mancia per il "caffè", avrebbero intascato ingenti somme di denaro.
A far scattare l'inchiesta dei carabinieri proprio il titolare di un’agenzia di pompe funebri di Frosinone il quale avrebbe dichiarato che, in venti anni di lavoro, avrebbe sborsato per queste “mance” circa centomila euro.
Sei adesso le persone che si sono costituite parti civili e che saranno rappresentati dall'avvocato Antonio Ceccani. I due imputati sono difesi dagli avvocati Alfredo Magliocca e Tony Ceccarelli.
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