Accusato di aver rapinato una prostituta un 32enne di Ceprano viene prosciolto dopo dodici anni di processo.
I fatti
risalgono al primo agosto del 2011 quando una lucciola venne aggredita e rapinata da un cliente. Alcuni testimoni che avevano assistito alla scena erano riusciti a prendere il numero di targa della macchina. I controlli effettuati dalle forze dell'ordine fecero emergere che la vettura apparteneva ad una nota commerciante di Ceprano.
Quest'ultima ascoltata dagli investigatori riferì che la macchina quella sera l'aveva presa il figlio all'epoca dei fatti ventenne. Il giovane venne arrestato per il reato di rapina. Nei giorni scorsi però, dopo un calvario durato ben 12 anni, l'imputato è stato assolto per non aver commesso il fatto. L'avvocato difensore Giampiero Vellucci ha sostenuto che alcuni testimoni erano caduti in contraddizione.
Molti di loro poi, dato tutto il tempo che era passato, con molte domande avevano risposto con un "non ricordo". A questo da aggiungere che il legale ha evidenziato che quella sera, lungo lo stradone Asi, dove le prostitute esercitavano il mestiere più antico del mondo, di macchine parcheggiate ce n'erano tante. Facile dunque, per chi aveva assistito alla scena, confondersi con la targa. Da qui la sentenza di assoluzione.
Scrivi commento