Preso a poche ore dal delitto.
Ad inchiodarlo alle sue responsabilità vi sono tanti indizi e prove.
Innanzitutto un’impronta da lui lasciata all’interno dell’appartamento.
Un’impronta intrisa di sangue. Il sangue era della vittima ma la mano insanguinata la sua. Ha cercato di cancellare le sue tracce con uno straccio ma la polizia scientifica ha circoscritto quell’impronta. Da questa gli investigatori sono riusciti ad identificarlo trattandosi di persona già nota per reati di violenza.
Poi, nella successiva perquisizione domiciliare, sono stati trovati i suoi vestiti ancora intrisi di sangue della vittima. Non solo. Quando è stato fermato, indosso aveva le stesse scarpe della sera prima, sporche anche queste del sangue della vittima.
Tanti elementi probanti che ora lo inchiodano alle sue responsabilità. Lui è Sandro Di Carlo un 26enne di Cassino. Nonostante la famiglia benestante viveva in 40 metri quadrati in uno stato di quasi degrado. Operaio edile ma attualmente era senza lavoro. Dopo il delitto era fuggito nella capitale.
Ma gli investigatori ormai lo avevano individuato e stanotte alle 2.00 lo hanno arrestato. Era su un pullman di linea. Il bus è stato fermato alla stazione di Roccasecca, circondato da quattro pattuglie della polizia. Gli agenti sono entrati immediatamente nel bus.
In pochi secondi si è ritrovato in manette. Accompagnato presso il commissariato di Cassino e poi direttamente presso il carcere della città martire.
Questo pomeriggio sarà interrogato dal magistrato che dovrà poi convalidare l’arresto e decidere della sua permanenza in regime di custodia cautelare.
Flavio Genovesi Capo Squadra Mobile di Frosinone
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