Operaio ritrovato in fin di vita.
Muore in ospedale.
L’uomo era stato ritrovato lontano dal cantiere
dove lavorava, a Sonnino. Le indagini sul corpo, poi quelle sul campo dei carabinieri hanno fatto emergere una verità sconcertante. Sarebbero stati il datore di lavoro ed i suoi colleghi a portarlo lontano dal cantiere dopo che l’uomo si era infortunato. Questo perché sul posto vi erano lavoratori in nero.
Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri del Nas e dagli ispettori della Asl. Alla fine sette sono le misure cautelari emesse dal gip.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti (accaduti nel giugno dello scorso anno) l’uomo stava lavorando presso un cantiere edile a Sonnino quando sarebbe stato colpito da una scarica elettrica ad alta tensione.
La messinscena successiva, ossia di portare l’uomo lontano dal cantiere era stata voluta perché non si sapesse come l’uomo si fosse ferito. Nel cantiere, infatti, i lavoratori erano stati assunti in nero e mancavano tutte le misure di sicurezza sul lavoro.
Tre persone sono finite in carcere dovranno rispondere di omicidio volontario. Si tratta del committente, del datore di lavoro e di un altro operaio. Altre quattro operai sono indagati per favoreggiamento personale aggravato continuato. Il cantiere è stato posto sotto sequestro.
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