Serena Mollicone. Il processo riparte.
Sia la procura che le parti civili hanno presentato ricorso in appello contro la sentenza di assoluzione della famiglia Mottola e dei carabinieri Suprano e Quatrale.
Secondo quanto contenuto nella ricorso di appello sarebbero loro, la famiglia dell’ex comandante della stazione carabinieri di Arce, ad aver ucciso Serena e ad aver poi spostato il cadavere nel bosco di Anitrella.
Gli avvocati di parte civile non solo hanno fatto ricorso in appello avverso la sentenza di assoluzione ma hanno anche chiesto i danni. Circa cinque milioni di euro per la famiglia Mollicone. Altri 200 mila euro sono stati chiesti dall’arma dei carabinieri che, per via della vicenda, ha subìto i danni d’immagine.
Insomma non è finita qui. Dopo il primo grado nel quale i giudici hanno sentenziato che non ci sono prove a carico dei Mottola ora ci sarà un altro processo che si prospetta lungo. Vedremo se alla fine i giudici d’appello ribalteranno o meno le conclusioni a cui si è giunti nel primo grado di giudizio.
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