Una truffa da ben 200 mila euro.
È quanto avrebbero messo in piedi tre procacciatori d’affari.
Ieri la sentenza di condanna.
La vicenda risale al 2017 quando uno degli agenti finanziari, millantando conoscenze nelle alte sfere del mondo ecclesiastico e della Finanza, aveva convinto un cliente a fare un investimento facendosi consegnare una copiosa somma di denaro.
Ma dopo qualche tempo, vedendo che i guadagni di dell'investimento non arrivavano, l'uomo aveva chiesto indietro il suo denaro. A quel punto però gli erano stati consegnati due assegni scoperti. Il cliente, sospettando di essere stato vittima di una truffa, ha fatto quindi scattare la denuncia.
E proprio a seguito di indagini è venuto fuori che il procacciatore d'affari, in concorso con altre tre persone, aveva messo in piedi una organizzazione la cui attività era proprio quella di imbrogliare ignari cittadini.
Il giro di affari ammonterebbe a ben 200 mila euro. Ieri presso il tribunale di Frosinone è arrivata la sentenza di condanna. Le pene vanno da cinque mesi ad un anno ed otto mesi. Le parti civili erano rappresentate dagli avvocati Angelo Testa, Massimo Fichera ed Antonio Perlini.
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