Morto a seguito di un intervento di protesi dell'anca.
Si aggrava la posizione dei tre medici accusati adesso di omicidio colposo.
Il pm dopo
aver letto i risultanti del consulente della procura ha chiesto la modifica del capo di imputazione in quanto gli indagati avrebbero somministrato al paziente un anticoagulante prima che fossero trascorse le 72 ore, così come previsto dalle linee guida.
E proprio la somministrazione di questo farmaco avrebbe causato nel paziente una emorragia che lo aveva condotto alla morte. I fatti risalgono allo scorso anno quando il pensionato di Ferentino di 82 anni si ricovera in una clinica romana per essere sottoposto ad un intervento di protesi dell'anca.
Ma subito dopo l'operazione il ferentinate comincia ad avere febbre alta e dolori intestinali. La situazione precipita al punto che l'anziano viene trasferito presso il San Camillo di Roma. Ma qui morirà dopo alcune ore.
I familiari, sospettando un caso di malasanità, si sono rivolti all'avvocato Vanessa D'Arpino che ha fatto scattare la denuncia. Ieri mattina, in udienza preliminare, gli avvocati difensori hanno chiesto i termini a difesa.
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