Imbraccia il fucile e lo punta sulla convivente dicendole che se non fosse andato via da casa l'avrebbe ammazzata.
Poi, per scaricare la sua rabbia,
esce fuori dall'abitazione e comincia a sparare alcuni colpi in aria. L'uomo, un operaio ceccanese di 50 anni, è finito sotto processo per stalking. La motivazione di tutto quel rancore che provava per la compagna stava nel fatto che non lavorasse.
Lui l'aveva conosciuta come una imprenditrice nel campo dell'edilizia. Ma poi le cose erano andate male e la donna aveva dovuto chiudere la sua attività. Va da sé che dopo quel tracollo finanziario era lui che doveva provvedere al suo mantenimento. E questo non riusciva proprio a sopportarlo.
Così, ogni volta che si toccava il tasto lavoro, andava a finire con delle litigate paurose. Una volta addirittura l'aveva minacciata anche di uccidere la nipote alla quale la donna era molto legata. Ma quando ha imbracciato il fucile la compagna ha tenuto veramente per la sua vita. Così lo ha denunciato.
L'imputato sarà difeso dall'avvocato Pietro Polidori.
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