Non potrà uscire per andare al lavoro.
Così ha deciso il giudice nei riguardi dell'operaio accusato di aver stuprato una ragazza di 26 anni.
Lui è
un 28enne residente a Piglio arrestato nel settembre scorso con l'accusa di stupro nei confronti della ragazza di Anagni con la quale aveva intrecciato una relazione.
Una notte da Arancia Meccanica. La giovane, ricordiamo, dopo aver vissuto una notte da arancia meccanica dove era stata stuprata e malmenata, è finita in ospedale dove i medici le hanno riscontrato la frattura del naso, un trauma cranico ed ecchimosi su tutto il corpo.
L’operaio era stato arrestato e al momento si trova ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Il suo difensore, Luigi Tozzi aveva chiesto al giudice che il suo assistito potesse almeno uscire per andare a lavorare. Il giudice però ha rigettato la richiesta.
La decisione è maturata dal fatto che la fabbrica dove lavora l'uomo si trova molto vicino a quella della vittima, quindi, c'era la possibilità di un eventuale contatto. Andando a lavorare inoltre, bisognava disattivare il braccialetto elettronico e l'arrestato che, più volte aveva minacciato di morte la ragazza, avrebbe avuto la libertà di muoversi e farle ancora del male.
Centro anti violenza. La vittima che si è rivolta al centro antiviolenza "Insieme per rinascere" viene seguita dall'avvocato Francesca Ruggeri.
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