Ricettazione e detenzione abusiva di armi e munizioni da guerra.
Ne dovrà rispondere una famiglia.
Padre, di 56 anni, figlio e compagna del padre.
Tutti residenti a Pescosolido. Lui è un imprenditore titolare di una cava. Gli agenti della mobile, con l’ausilio di unità cinofile, hanno perquisito la sua abitazione, una villa con piscina con annessa dependance, oltre a diversi ettari di bosco circostanti.
E proprio nascoste dalla folta vegetazione, seminterrate nel terreno, sono state trovate tre autovetture, una delle quali è risultata compendio di furto, avvenuto dieci anni prima. Le altre due vetture, ridotte ormai a degli scheletri, risultano regolarmente circolanti.
Non solo, all’interno degli autoveicoli in uso a padre e figlio, due Suv di grossa cilindrata, incastrate al lato del sedile lato guida, erano a pronta disposizione due grossi machete, in merito alla presenza dei quali all’interno dell’abitacolo delle macchine i due non hanno saputo dare una spiegazione plausibile.
Dietro una lavatrice, presente sotto un portico dell’abitazione, è stato trovato un altro pugnale, per il quale era stata omessa la denuncia, nonostante necessitasse per le caratteristiche altamente offensive dell’arma da taglio.
Nella dependance, invece, veniva trovato un berretto della Polizia di Stato, di quelli in uso al personale e per il quale ovviamente il possesso è limitato al personale in servizio di Polizia.
Dentro l’abitazione sono stati trovati dei proiettili, alcuni di fabbricazione italiana ed altri di fabbricazione tedesca, risultati essere munizionamento tipo guerra, la cui detenzione è vietata. Al termine dell’attività e dei conseguenti sequestri, le tre persone sono state denunciate.
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