Era rinchiuso in una rems, residenza per esecuzione di misure di sicurezza.
Qui però aveva spaccato tutto.
È stato quindi trasferito in carcere ma
a farne le spese sono stati tre agenti di custodia che hanno dovuto far ricorso alle cure in ospedale. Uno degli agenti ha riportato 20 giorni di prognosi a seguito dell’aggressione. Ennesima aggressione causata da un malato mentale che non dovrebbe essere detenuto in carcere.
Di qui la protesta del segretario provinciale della Fns Cisl Lazio Massimo Costantino che dice:
“Basta internati Rems nelle carceri. Tali detenuti non devono e non possono stare in carcere ma curati nelle REMS, perché necessitano di cure che certamente in carcere non sono garantite e, tantomeno custoditi dalla polizia penitenziaria, poiché non si ha competenza su tali tipi di utenza”.
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