Per arrotondare lo stipendio costringeva la moglie a prostituirsi.
Come compenso lavori in casa o anche una busta della spesa.
A puntare l'indice su di
lui proprio la coniuge che subito dopo la separazione si era affrettata a presentare denuncia presso la caserma dei Carabinieri. La donna avrebbe riferito agli investigatori che hanno avviato le indagini che i clienti, il marito li reperiva quando andava a bere qualcosa al bar.
In cambio di sesso l'uomo trovava l'idraulico che gli faceva lavori a casa gratis o il meccanico che sempre gratuitamente gli riparava la macchina. Poi c'erano quelli che si presentavano a casa con la borsa carica di spesa. Quando però il marito gli aveva proposto di fare sesso a tre la donna si era rifiutata.
E siccome l'uomo continuava ad insultarla ed a picchiarla perché non faceva quello che diceva lui lei si è rivolta ad un centro antiviolenza. Gli operatori dell'associazione che si occupa di proteggere le vittime l'hanno supportata facendo in modo che si separasse da quel marito padrone.
A conclusione delle indagini il muratore di 54 anni residente a Trivigliano è stato rinviato a giudizio per sfruttamento della prostituzione. L'udienza si terrà il prossimo settembre.
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