Trentenne frusinate aveva accusato gli agenti della Polaria di averlo picchiato.
Ma, a conclusione delle indagini, l'uomo è finito sotto processo per calunnia.
Spetterà adesso al difensore Gioia Giacinti dimostrare che il suo cliente non avrebbe dichiarato il falso. I fatti risalgono allo scorso anno quando l'uomo, arrivato a Fiumicino, aveva acquistato un biglietto aereo per poter accedere nella struttura dove si trovava in partenza una ragazza della quale era innamorato.
Addirittura, sempre con la speranza di rivedere la giovane, aveva dichiarato di essere senza documenti. Il trentenne aveva pensato che i poliziotti lo avrebbero condotto negli uffici preposti. E lì sicuramente avrebbe incontrato la ragazza che, essendo straniera, poteva essere stata fermata per gli accertamenti del caso. Ma così non è stato.
Gli agenti della Polaria dopo aver accertato che l'uomo aveva il passaporto in regola lo avevano rilasciato. Ma non poteva andarsene senza aver rivisto la sua amata. Così era ritornato sui suoi passi ed aveva acquistato un altro biglietto aereo per poter accedere di nuovo nell’idroscalo. A quel punto però i poliziotti lo avevano di nuovo fermato.
A suo dire proprio in quel frangente era stato picchiato. Non appena ha avuto la possibilità, il frusinate ha fatto scattare la denuncia nei confronti dei poliziotti che gli avevano messo le mani addosso. L'inchiesta avviata in tal senso non avrebbe fatto emergere alcun episodio di violenza nei suoi confronti. Da qui l’incriminazione per il reato di calunnia.
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