Processo per l’omicidio di Serena Mollicone.
Un’udienza molto delicata ed importante quella di oggi presso la Corte d’Assise del Tribunale Cassino.
Ad essere interrogata la
59enne brasiliana Sonia da Fonseca. La donna era amica di Annarita Torriero. La Torriero frequentava il brigadiere Santino Tuzi in servizio presso la caserma di Arce. Proprio il militare che sette anni dopo la scomparsa di Serena si tolse la vita sparandosi un colpo di pistola con la sua arma d’ordinanza.
Perché era importante ascoltare questa teste? Perché la brasiliana ha riferito le confessioni della Torriero. La Torriero le avrebbe raccontato che Santino Tuzi le aveva confessato di aver visto Serena Mollicone entrare in caserma il primo giugno del 2001 (data della morte della ragazza di Arce). Non solo.
La stessa Torriero avrebbe riferito alla sua amica brasiliana che quel giorno era andata a trovare Tuzi in caserma e di aver visto lei stessa Serena. Ancora. Che in quel momento presso la caserma carabinieri di Arce ci fosse Marco Mottola, il figlio del Comandante della caserma.
Proprio la persona che (secondo l'accusa) Serena avrebbe voluto denunciare per spaccio di stupefacenti.
Insomma, anche se si tratta di episodi riferiti da terza persona, tuttavia, forniscono il movente dell’omicidio e la posizione esatta di Serena Mollicone al momento della sua scomparsa. Ossia nella caserma carabinieri di Arce. Li sarebbe stata vista sia da Santino Tuzi che da Annarita Torriero.
Il punto debole di questo racconto è che il brigadiere è morto e quindi non può più essere ascoltato e che la Torriero non ha confermato di aver riferito tali fatti alla sua amica brasiliana.
È comunque una testimonianza importante dopo l’escussione di tanti testi che hanno dichiarato di non ricordare e di quanti invece hanno addirittura cambiato versione rispetto alle dichiarazioni rilasciate all’epoca delle indagini.
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