Assolto dall'Accusa di Violenza Sessuale: Il Fatto non Sussiste

La moglie lo aveva accusato di violenza sessuale continuata e aggravata. 

 

Lui però è stato processato con il rito abbreviato ed è stato assolto con la formula "perché il fatto non sussiste". 

Lui è un imprenditore di 52 anni di Arce. I fatti risalgono al 2014 quando la moglie si era recata presso la stazione dei carabinieri di Arce per denunciare il marito per il reato di violenza sessuale. Dopo quella denuncia la donna si era allontanata dalla casa coniugale trovando ospitalità in una casa famiglia della capitale.

 

La parte offesa aveva dichiarato che da oltre 13 anni era vittima di violenze sessuali da parte del marito e che per paura di ritorsioni non aveva mai fatto parola con nessuno. Secondo le accuse l’uomo avrebbe utilizzato mezzi atti ad offendere per immobilizzarla. I carabinieri avevano messo in atto le misure di protezione dettate dal cosiddetto “Codice rosso”.

 

A seguito della richiesta di rinvio a giudizio i due avvocati difensori dell’indagato, Giampiero Vellucci ed Emanuele Carbone, in sede di udienza preliminare hanno chiesto ed ottenuto che il processo si celebrasse con il rito abbreviato. All’esito di questo, la pubblica accusa aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione.

 

Ma nel corso dell’arringa i due penalisti hanno evidenziato tutte le lacune delle accuse rivolte al loro assistito, in particolare la mancanza di riscontri al racconto fornito dalla donna, vale a dire mancanza di referti medici o di testimonianze che confermassero quanto riferito dalla persona offesa.

 

Il giudice dopo una lunga camera di consiglio durata circa due ore, ha accolto integralmente la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati ed ha assolto l’imputato con la formula “perché il fatto non sussiste".

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