Erano in auto quando il marito perse il controllo del mezzo e si schiantò contro la recinzione del ponte che non resse l’urto.
L’auto volò per alcuni metri, poi finì nel fiume.
Morirono così
Umberto Patriarca e Anna Minchella.
Dall’incidente, che si è verificato il primo maggio del 2018, si passa ora al processo. Si, perché, secondo la procura, alle protezioni del ponte sul fiume Sacco a Ceprano, andavano fatti degli interventi di manutenzione.
Se fossero stati effettuati, l’auto, pur sbandando, non sarebbe precipitata. Per questo è stato rinviato a giudizio Michele Secondini, responsabile delle manutenzioni dell’amministrazione provinciale.
Così ha deciso il giudice per le udienze preliminari che si è basato sulle indagini e sulle perizie della procura.
Secondo queste ultime sul ponte si sarebbe verificato un primo incidente nel 2014 a seguito del quale la barriera era stata compromessa.
Se fosse stato riparato il danno la coppia di Ceprano poteva essere salvata.
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