Processo Willy. Parlano i Testi della Difesa

testimonianze irrilevanti, che non avrebbero apportato alcun nuovo elemento nell’iter processuale. Dopo la deposizione di una genetista forense e del maestro di Karate di Francesco Belleggia il quale ha detto che conosceva l’imputato da quando aveva sette anni perché praticava quella disciplina sportiva, è stata la volta di due amici dell'imputato.

Uno ha riferito che quella sera il compagno che aveva incontrato nel locale di Colleferro gli aveva chiesto un passaggio, ma quando un’ora e mezza più tardi lo aveva chiamato al telefonino gli aveva risposto che stava andando ad Artena.

Per quanto riguarda invece il teste della difesa di Pincarelli, il pubblico ministero ha dichiarato che valuterà quella testimonianza in quanto considerata lacunosa e per certi versi anche reticente. Il teste ha raccontato in aula che quella notte si era recato insieme a Pincarelli nel locale a Colleferro, ma che poi si erano divisi.

Quando dopo alcune ore aveva visto lungo la strada Pincarelli per terra lo aveva tirato su per il bavero della camicia lo aveva fatto salire in macchina e lo aveva portato a casa. In quel frangente però non aveva visto Willy per terra né gli altri imputati. 

In macchina poi non aveva chiesto spiegazioni del perché l’amico si trovasse per terra sul marciapiede. Dichiarazioni che hanno portato il PM a numerose contestazioni. Il teste ha soltanto detto che una volta arrivati ad Artena aveva visto arrivare a piedi Francesco Belleggia, Marco e Gabriele Bianchi e Omar Sabani.

Quest’ultimo aveva avuto una discussione con Mario che lo aveva accusato di aver colpito un ragazzo a terra, ma Mario si era difeso dicendo che lui non ricordava nulla. Si torna in aula il prossimo 16 dicembre per chiudere l'istruttoria.