La quarta ondata è in arrivo.

Parte del nord Europa l’allarme ma l’evoluzione in senso negativo del virus si sta registrando anche da noi. 

Nelle ultime due settimane i casi sono passati da 20 a 40. Poi c’è stato il picco di due giorni fa  (84).

Nella giornata di venerdì il numero dei nuovi casi è ridimensionato ma resta oltre la media: 49.

Poi si è risaliti a 73 (ieri) e 68 oggi.

Le altre province del Lazio non stanno meglio: Rieti e Viterbo hanno superato la soglia dei 40 casi giornalieri nonostante siano meno popolose della Ciociaria. In provincia di Latina (stessa popolazione) si è arrivati a 100 casi. Il dato è chiaro: siamo di fronte ad una recrudescenza della pandemia, con l’epidemia COVID che sta rialzando prepotentemente la testa.

L'Appello della Asl. Lo dice a chiare lettere anche la manager Asl che richiama tutti all’ordine: “È necessario stringere le fila e combattere tutti la battaglia contro il coronavirus con unità di intenti”. Come? Le armi che abbiamo a disposizione le conosciamo: vaccino, in primis, si sta cominciando con le terze dosi per gli oltre 60enni. E poi distanziamento, uso di mascherine, igiene delle mani.

Scuole. Come sempre la situazione epidemiologica scolastica sembra seguire l’andamento della popolazione in generale. In alcuni comuni e in alcune classi sono state messe in quarantena. In altri, soprattutto dove ci sono alunni al di sotto dei 12 anni, si continua a fare lezione nonostante vi siano numerosi casi positivi.

Negli ultimi due giorni sono stati notificati 8 casi nella primaria, 4 casi nella scuola media, 3 nelle superiori e 4 docenti. Questi sono i dati forniti dalla Asl ma in alcune scuole si sono superati i 40 casi. Se si vuole mantenere la didattica in presenza non c’è altra via: adottare le misure di prevenzione in modo rigoroso.