Processo Acea. Il Comune di Frosinone chiede danni per 10 milioni di euro.
Sono una cinquantina i comuni che si vogliono costituire parte civile nel processo contro i dirigenti di Acea.
Questi Sono accusati di
falso in bilancio e frode in pubbliche forniture. Ieri al Tribunale di Frosinone, si è tenuta l’udienza preliminare relativa alla richiesta di rinvio a giudizio per gli ex manager e revisori di Acea.
Proprio a causa delle tante richieste di costituzione di parte civile il Giudice dell’Udienza Preliminare, il dott. Antonello Bracaglia Morante, ha preso tempo per decidere nel merito.
Nella prossima udienza stabilirà se tutte le richieste sono ammissibili e, molto più importante, se gli indagati saranno rinviati a giudizio, ossia se ci sono prove sufficienti per far partire un processo vero e proprio.
Intanto il Comune capoluogo, rappresentato dall’avv. Paolo Tagliaferri ha depositato una costituzione di parte civile con richiesta di risarcimento per danni economici e patrimoniali, oltre che morali, pari a 10 milioni di euro.
Il legale sostiene che le amministrazioni comunali sono portatrici non solo di interessi propri degli Enti, ma anche di interessi diffusi, coincidenti con le popolazioni residenti e con tutti gli utenti che hanno riportato danni dal disservizio di Acea nel corso degli ultimi anni.
Oltre al comune di Frosinone, il comune di Cassino (tramite l'avvocato Giancarlo Corsetti) ha chiesto di essere ammesso al processo come parte lesa. Tanti altri comuni, più di mezza provincia, chiedono danni. Alcuni di questi sono rappresentati dalle associazioni dei consumatori.
È il caso di Aeci (associazione europea consumatori indipendenti) che ha messo in campo un intero studio di avvocati (Avv. Giuseppe Lo Vecchio; Avv. Alessia Turriziani; Avv. Paolo Arduini) per difendere gli interessi di 6 Comuni: Ceccano, Arce, Pofi, Pastena, Falvaterra e Castro dei Volsci.
Come spiega Matteo Loffredi, presidente di Aeci Frosinone: “L'Associazione da me presieduta vuole difendere gli interessi dei comuni nel processo PENALE che vede indagati 9 ex dirigenti di ACEA ATO 5 per falso in bilancio e altri reati che avrebbero causato l'AUMENTO ingiustificato delle BOLLETTE”.
Solo i sei comuni citati rappresentano oltre 40 mila persone, in pratica un'altra città grande quasi come il capoluogo (per numero di popolazione) e che quindi potrebbe richiedere in risarcimento una cifra simile a quella chiesta da Frosinone.
“A causa delle condotte addebitate agli ex vertici di ACEA ATO 5, i comuni non hanno potuto svolgere il loro ruolo di tutela dei loro cittadini da eventuali abusi”.
Come dicevamo il giudice ha rinviato proprio per decidere anche sulla richiesta dei comuni di far parte del processo nel ruolo di parte lesa. La prossima udienza è prevista il prossimo 15 novembre.
Scrivi commento