Morte sospetta di una neonata vissuta soltanto dieci giorni.
Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per due ginecologhe dell’ospedale di Frosinone.
La piccina venuta alla luce il 7
settembre dello scorso anno era nata con gravi problemi respiratori tanto che, subito dopo la nascita, era stata rianimata per ben due volte. A causa della gravità delle sue condizioni, la neonata era stata trasportata presso il policlinico Umberto I di Roma.
Ma nonostante le cure dei medici capitolini, la bambina, che aveva avuto due infarti, non ce l’aveva fatta e dopo dieci giorni era deceduta. Da lì i genitori avevano fatto scattare la denuncia contro ignoti per l’ipotesi di reato di omicidio colposo.
Le indagini, che si sono concluse nei giorni scorsi, hanno portato il pubblico ministero a chiedere il rinvio a giudizio per le due ginecologhe.
Secondo la procura i due medici sarebbero colpevoli di negligenza ed imperizia in quanto non avrebbero diagnosticato per tempo alla gestante una condizione di tachisistolia uterina che priva al feto il giusto apporto di ossigeno.
Sempre secondo il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, non avrebbero somministrato alla gestante l’opportuna terapia, privando il feto del sufficiente apporto di ossigeno per quasi due ore. Ciò avrebbe causato alla piccina un grave danno respiratorio che l’aveva condotta alla morte.
L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 18 febbraio. I genitori della bimba saranno rappresentati dagli avvocati Riccardo Masecchia e Fabrizio Faustini.
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