Cittadino libanese arrestato dalla polizia.
Si era reso latitante a seguito di un'operazione denominata "Avium" che ha portato in carcere 10 persone
Si tratta perlopiù di stranieri di origine curdo-irachena. Una vera e propria associazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che si preoccupava di fornire anche documenti falsi.
L’uomo, a febbraio scorso, sfuggito alla cattura è giunto in Italia con un volo di linea da Beirut e ad attenderlo presso lo scalo ha trovato gli investigatori della Polizia di Stato che hanno dato esecuzione alla misura cautelare e lo hanno condotto presso la casa circondariale di Civitavecchia.
L’indagine ha consentito di individuare un’ampia organizzazione a carattere transnazionale attiva nel favorire l’ingresso illegale di immigrati ai quali veniva richiesto il versamento di ingenti somme di denaro.
Questi, accedevano in area Schengen sia dalla Grecia sia da Bari, Roma, Venezia e Pisa. Dopo una breve permanenza in alcune abitazioni a Roma, gli stranieri, muniti di documenti contraffatti, proseguivano per i Paesi del nord Europa.
Le risultanze probatorie avevano anche evidenziato che i componenti dell’organizzazione risultavano tutti regolarmente soggiornanti sul Territorio Nazionale in quanto riconosciuti asilanti.
Per ogni singolo trasferimento veniva richiesta la somma di 2.500 euro attraverso la cd. hawala (sistema di rimessa di denaro fortemente radicato nella cultura araba e basato sulla fiducia).
La perdurante illecita attività aveva così consentito l’accumulo di ingenti somme di denaro da parte del sodalizio che, inviava parte dei proventi all’estero attraverso operazioni di money transfert sui circuiti Western Union e Moneygram.
Numerosi gli stranieri trovati in possesso di documenti contraffatti provenienti dalla medesima filiera oggetto delle indagini. L’organizzazione si è adoperata anche per garantire il transito di minori non accompagnati attraverso fittizi nuclei familiari.
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