Inquinamento ambientale aggravato dal vincolo paesaggistico.
Questa la pesantissima accusa nei confronti di cinque persone tra cui gli amministratori della società A&A che gestisce il depuratore di Villa Santa Lucia.
Dopo l’arresto operato dai carabinieri forestali oggi sono comparsi davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia. Riccardo Bianchi, amministratore delegato della A&A ha riferito di aver fatto quanto era nelle sue possibilità.
Tra l’altro il depuratore avrebbe dovuto bloccare in automatico l’ingresso di nuovi reflui una volta arrivato al limite di sopportazione. Cosa che però non è avvenuta come testimoniano le numerose immagini ed analisi consegnate alla procura dai carabinieri.
Oltre all’amministratore delegato il giudice per le indagini preliminari ha ascoltato stamane anche Amedeo Rota, responsabile degli impianti Cosilam (sempre gestiti da A&A) e Roberto Orasi, l’amministratore della A&A. Tutti e tre erano finiti ai domiciliari dopo il blitz dei carabinieri del Nipaaf.
Davanti al Gip anche le altre due indagate una delle quali si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Per ora il giudice ha confermato gli arresti domiciliari per i primi tre, e le altre misure cautelari (Obbligo di dimora per L.P. l’ex project manager e divieto di dimora per J.B. l’ex responsabile dell’impianto di depurazione).
Intanto le indagini proseguono anche per verificare il livello di inquinamento del Rio Pioppeto dove sono confluiti i reflui del depuratore: Alluminio4 (in un caso superiore più di tre volte il limite), Solfiti5 (superiore anche più di 9 volte il limite), Solfuri (superiore quasi 4 volte il limite).
Fosforo totale (in un caso superiore più di 344 volte il valore a monte), Boro (in un caso superiore più di 204 volte il valore a monte), Ferro (in un caso superiore più di 895 volte il valore a monte), Piombo (in un caso superiore di 9 volte il valore a monte), Zinco (in un caso superiore di 100 volte il valore a monte).
Azoto ammoniacale (in un caso superiore più di 7 volte il valore a monte) e Rame (in un caso superiore 24 volte il valore a monte). Insomma il depuratore oltre a non depurare era esso stesso fonte di inquinamento.
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