"Il servizio idrico è inadeguato".
A parlare è il sindaco di Frosinone che torna all'attacco del gestore Acea Ato 5.
“In questi giorni - dice Ottaviani - continuano ad
arrivare al Comune comunicazioni di protesta da parte dell'utenza circa la qualità e la quantità del servizio idrico erogato sul nostro territorio da parte del concessionario". In particolare sarebbero centinaia le richieste di allaccio al servizio idrico.
E la risposta negativa da parte di Acea è sempre la stessa, ossia che non è possibile procedere a nuovi allacci in quanto il depuratore di Pratillo avrebbe bisogno di investimenti per milioni di euro per supportare altre utenze.
Una giustificazione inammissibile secondo Ottaviani soprattutto a distanza di quasi 20 anni di gestione.
"Ai cittadini si risponde di rivolgersi alle amministrazioni comunali che dovrebbero emettere provvedimenti urgenti per derogare alla incapacità ricettiva del depuratore.
In altri termini, anziché ammettere la propria inadempienza, il gestore preferisce scaricare, ancora una volta, sui comuni le proprie responsabilità". Il primo cittadino conferma che la sua battaglia sarà combattuta in tutte le sedi, anche quelle giudiziarie.
Proprio Ottaviani, mesi fa, aveva annunciato che il comune di Frosinone si sarebbe dichiarato parte civile nel processo che vedrebbe imputati ben tre aministratori di Acea accusati di falso in bilancio (La richiesta di rinvio a giudizio verrà decisa ad ottobre).
Oltre a Frosinone altri comuni stanno meditando su questa possibilità per poter poi avanzare richieste risarcitorie all'ente.
"Se questo stato di cose dovesse continuare ancora, non solo il Comune di Frosinone ma tante altre amministrazioni comunali saranno costrette a rinnovare le loro battaglie giudiziarie... La provincia di Frosinone, non può passare in Italia come il territorio nel quale oltre i due terzi dell'acqua viene persa per strada, mentre l'intera popolazione è costretta a sobbarcarsi e suddividersi gli oneri”.
Oltre all'amministrazione del comune capoluogo anche l'associazione "Aeci" ha fatto partire una sorta di class action contro Acea, invitando tutti i cittadini a partecipare, grazie all'assistenza legale gratuita concessa da un pool di avvocati.
Per chiedere rimborsi ad Acea basterà iscriversi all'associazione.
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cinico (giovedì, 19 agosto 2021 20:48)
Che affogassero tutti...
e dove? (giovedì, 19 agosto 2021 21:04)
Se l’acqua scarseggia come fanno ad affogare?
cinico (venerdì, 20 agosto 2021 07:09)
Infatti era una battuta...
cittadino incazz.......... (venerdì, 20 agosto 2021 07:22)
IL VINO O BIRRA COSTA MENO DELL LITRO DI ACQUA. E IL SERVIZIO E SCADENTE. CONDIVIDO IN PIENO I COMMENTI PRECEDENTI. SCHIAVI DI ACEA DOPO UN REFERENDUM CHE DOVEVA CACCIARE ACEA C'E' LA RITROVIAMO A TUTTOGGI. MAH........................
Francesco (venerdì, 20 agosto 2021 08:59)
ACEA è ufficialmente pubblica, il 51% è di Roma Capitale, ma ha degli azionisti privati, il che la rende ufficiosamente privata.
Il referendum sosteneva questo: dato che l'acqua è un bene vitale nessuno può farci profitti"
non si è risolto nulla, prima i dividendi agli azionisti e poi gli investimenti.
Purtroppo (venerdì, 20 agosto 2021 11:10)
Ormai le situazioni sono fritte e rifritte. Chi dovrebbe tutelarci probabilmente è affetto da distrazite acuta e si accorge sempre dopo di quanto è dura la vita del cittadino.. Ormai l’esperienza mi porta a non credere più a tutti questi paladini della giustizia che improvvisamente ci dicono che Acea compie degli atti illegittimi e che si propongono, per alleviare tutti i mali della gestione, come gli unici conoscitori della verità assoluta. Ritengo siano chiacchiere e chiacchiere resteranno perché dettate forse da momenti particolari di ritorni di immagine. Ognuno è libero di pensarla come crede.
Maria Emilia (venerdì, 20 agosto 2021 11:12)
Nel giro di un anno sono arrivate bollette astronomiche!
Quindi… (sabato, 21 agosto 2021 17:40)
egregio assessore siamo, come si suol dire, nelle mani di cristo. Il sindaco non può far niente, i cittadini men che meno, questo significa che una società privata può decidere in base alle sue volontà ed esigenze della vita dei cittadini. Complimenti! Se voleva con queste dichiarazioni chiarire la situazione l’ha fatto sicuramente. Abbiamo veramente compreso. Sa quale è il vero problema del nostro paese, a mio modesto parere, è che molte norme e cavilli sono inserite nei contratti più per tutelare chi incassa e meno chi paga. Quando si fanno i contratti che riguardano i cittadini forse sarebbe bene inserire delle clausole che tutelano di più chi paga e individuano meglio le responsabilità di chi firma a nome dei cittadini dei contratti poco equilibrati.