Ucciso da una trappola per cinghiali.
Un fucile artigianale.
È morto dissanguato dopo aver fatto scattare il dispositivo che gli ha centrato l'arteria femorale.
Il tragico episodio si è
verificato a settembre del 2015 a Ferentino. A perdere la vita Luciano Bondatti 63enne di Ferentino. Il responsabile, un 73enne del posto (Angelo Dell’Omo) che ieri è stato arrestato dai carabinieri. Dell’Omo deve espiare una pena residua di un anno e dieci mesi, riferita proprio a quell’episodio.
Il 9 settembre 2015, fu lui a collocare una trappola esplosiva tra la sua proprietà e quella del terreno ove era stato rinvenuto il cadavere di Bondatti. Quest’ultimo, ignaro della trappola, poco prima, si era recato sul posto per eseguire un sopralluogo in occasione dell’approssimarsi della stagione di caccia al cinghiale.
Nel camminare ha però azionato, involontariamente, il dispositivo di cui sconosceva sia il posizionamento che l’esistenza, venendo attinto mortalmente all’arteria femorale. È morto dissanguato.
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