Sequestro preventivo per circa 24 milioni di euro.
La cifra è pari al profitto di una frode fiscale realizzata nella commercializzazione di prodotti petroliferi da aziende dislocate in Campania e Lazio.
Un complesso meccanismo societario che ha portato all’evasione dell’imposta IVA nella commercializzazione di prodotti petroliferi per l’autotrazione su tutto il territorio nazionale.
Grazie alla frode del mancato versamento IVA, il carburante veniva venduto a prezzi di gran lunga inferiori a quelli di mercato. Sono state individuate decine di società che riuscivano a praticare prezzi notevolmente inferiori perfino al costo di produzione, aventi sede su tutto il territorio nazionale.
Riuscivano a praticare quei costi perché non versavano le dovute imposte. Di qui il danno all’Erario accanto agli illeciti guadagni aziendali e personali.
Il meccanismo fraudolento era incentrato sulla presentazione di false dichiarazioni d’intento che consentivano di omettere il pagamento dell’IVA sul carburante commercializzato e sulla creazione di schermi societari di aziende “cartiere” che sparivano senza pagare i debiti fiscali accumulati.
Il sequestro ha avuto ad oggetto le disponibilità finanziarie di società con sede legale nelle province di Frosinone e di Napoli e quelle dei loro amministratori legali e di quelli di fatto.
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