Operazione Cavum.
31 persone rinviate a giudizio per lo smaltimento illecito di rifiuti speciali.
Nel primo filone di inchiesta come si ricorderà, erano finiti in carcere i fratelli Cocco titolari di una cava a Ferentino.
Difesi dall'avvocato Giampiero Vellucci hanno patteggiato la pena ad un anno e otto mesi di reclusione. Entrambi erano stati arrestati perché accusati di aver realizzato una vera e propria discarica abusiva.
Tutto viene fuori quando lo scorso anno i carabinieri della Forestale, che avevano avviato un'inchiesta per quanto riguarda presunte irregolarità per la raccolta di rifiuti speciali, attraverso rilievi effettuati con il GPS, scoprono ben 180 tonnellate di rifiuti pericolosi e non nella cava ubicata in località Monticchio sulla via Morolense.
I rifiuti erano stati in parte interrati in parti livellati al suolo con mezzi meccanici. Da qui l'avvio delle custodie cautelari in carcere per numerose persone.
Quindici sono state le ditte ispezionate che trasportavano gli scarti di demolizione e costruzione senza che i titolari fossero iscritti all'albo nazionale dei gestori ambientali. L'operazione è stata effettuata in sinergia con l'Arpa Lazio. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati anche 29 automezzi.
Gli indagati, attraverso l'interramento dei rifiuti gli interessati avrebbero intascato ingenti somme di denaro.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giampiero Vellucci, Domenico Marzi, Nicola Ottaviani, Antonio Ceccani, Angelo Segneri e Marco Colella.
Nell’udienza preliminare uno dei ventisei coimputati, Nicoletti Lucio, titolare della omonima ditta individuale, difeso dall’avvocato Luigi Giarratana, è stato prosciolto. Il G.U.P. ha infatti emesso, nei confronti di Nicoletti Lucio, sentenza di non doversi procedere ai sensi dell'art. 425 c.p.p.
Per gli altri la prima udienza è stata fissata per il prossimo 21 dicembre.
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