Era stato accusato di fare affari con i clan.
Ristoratore assolto.
Si tratta di Gianfranco Quattrociocchi 58enne di Ferentino titolare del noto ristorante "Primavera".
In aula doveva rispondere di concorso esterno in attività di cessione di sostanze stupefacenti ed estorsione. I fatti risalgono a quattro anni fa quando la DDA di Napoli, a seguito di arresti di alcuni soggetti legati ai clan camorristici, intercettò alcune conversazioni all'interno del ristorante ferentinate.
Il tenore equivoco di quelle telefonate ed i contatti che Quattrociocchi aveva avuto con personaggi di spicco della Camorra avevano fatto sospettare che l'uomo fosse un gancio in Ciociaria della malavita campana.
A quel punto iniziarono le perquisizioni. Quattrociocchi subito dopo chiuse il locale trasferendosi con la famiglia in un'altra regione dove svolge tuttora attività di ristorazione. Ma quella chiusura fece sospettare ulteriormente gli investigatori che potesse aver contratto dei debiti con l'organizzazione criminale.
Nel corso del processo però l'avvocato Giampiero Vellucci è riuscito a smontare tutto il castello accusatorio sostenendo che, in qualità di ristoratore, il suo assistito poteva avere contatti con chiunque.
Ma non per questo doveva essere coinvolto con la Camorra. Il giudice ha accolto la tesi difensiva del legale ed ha assolto Quattrociocchi con formula piena per non aver commesso il fatto.
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