In merito alla vicenda della cessione dello stabilimento di Anagni Avon ci scrive rassicurando i lavoratori.
Secondo l’azienda non si tratterebbe di una cessione finalizzata alla chiusura ma di una “cessione del ramo d’azienda”.
Questa “entrerà a far parte di Quickly Group S.r.l. uno dei principali operatori logistici italiani nel suo settore. La partnership permetterà alla Supply Chain di Avon Italia di trovarsi in una posizione migliore per rispondere alle attuali richieste del mercato”.
Avon lo definisce un “processo molto comune nelle grandi società” ed “una decisione cruciale per una crescita sostenibile in Italia”.
Anche sulla Quickly Group S.r.l. (la società che ha acquistato) Avon rassicura: “è una società interamente partecipata da Ivory S.r.l., facente parte di un solido gruppo imprenditoriale gestito da soggetti di comprovata esperienza nel settore”.
E ancora: “Quickly Group S.r.l., che già vanta clienti e-commerce importanti, sarà in grado di valorizzare al meglio la grande professionalità dei dipendenti della Supply Chain di Avon Italia che entreranno a fare parte di un’azienda italiana leader nel settore”.
Secondo Avon, insomma, non si deve temere la cessione, anzi: “Grazie all’accordo con il nuovo Partner, Avon Italia, eviterà la possibile chiusura delle attività logistiche in Italia scegliendo di salvaguardare l’occupazione, rispetto al rischio di accorpamento in un Paese straniero.
Avon Italia ha inoltre adottato misure adeguate volte a supportare i dipendenti nel loro trasferimento e ad assicurare a tutti il mantenimento delle medesime condizioni contrattuali”. L’accordo raggiunto con Quickly Group S.r.l. inoltre “potrà essere l’inizio di un percorso florido e vincente per tutti”.
I sindacati però restano scettici: “questi sono solo buoni propositi – dice Sandro Chiarlitti (in foto) della Filctem Cgil - la Quickly Group S.r.l. è una scatola vuota creata apposta per acquisire Avon Anagni”.
Prima di interrompere lo sciopero, quindi, vogliono incontrare l’azienda e da questa pretendono garanzie.
Nell’incontro, che deve ancora essere fissato presso Unindustria, si aspettano quanto meno una polizza fideiussoria. Avon dovrà garantire un adeguato risarcimento ai dipendenti qualora le condizioni che si dovessero contrattualizzare vengano successivamente cambiate dalla società Quickly.
“Se è vero quello che Avon Italia scrive – dice sempre Chiarlitti - allora non avrà difficoltà a firmare una polizza in favore dei lavoratori”. Insomma i dubbi dei lavoratori in merito alla cessione potranno essere fugati solo dalla “qualità delle garanzie oggettive che l’azienda produrrà al tavolo”.
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