Dieci persone in manette.
Reati connessi al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Si tratta dell’operazione del reparto Digos della questura di Frosinone.
L’indagine ha tratto origine da
L'arresto di quattro curdi (simpatizzanti del Pkk) trovati in possesso di ingente somma di denaro con valuta contraffatta. Da quel fermo è partita l’indagine della Digos di Frosinone.
Intercettazioni ed appostamenti che hanno portato a smantellare un sodalizio transnazionale curdo/irachena finalizzata alla falsificazione di documenti per far entrare stranieri in Italia.
Stranieri che transitavano dalla Grecia attraverso le frontiere di Bari, Venezia, Roma Fiumicino... i cosiddetti uccelli (da qui la denominazione dell’operazione "Avium") così venivano chiamati i soggetti da trasferite. I trasferimenti avvenivano grazie ad una somma di denaro (almeno due mila euro) per ogni trasferimento.
L’organizzazione provvedeva a procurarsi i clienti e poi li inseriva in un programma che prevedeva il pagamento di circa 2500 euro. Si partiva dalla Grecia si arrivava in Italia. Qui avevano basi logistiche per farli permanere pochi giorni. Poi il successivo trasferimento in altri paesi europei.
Il pagamento avveniva con metodo arcaico, ma ancora attuale, il cosiddetto Hawala. Pagamento parallelo rispetto a quello normale tra banche. Un sistema veloce rapido ed economico e sicuro: tanti intermediari per nascondere i movimenti di denaro.
Caso emblematico quello di due ragazzi palestinesi. Dovevano ricongiungersi con i genitori erano in Germania. A loro hanno procurato documenti falsi e non hanno esitato a creare un falso nucleo familiare col quale far viaggiare i bambini.
I finti genitori sono stati però arrestati ed i bambini portati in casa-famiglia dalla polizia. L'organizzazione però non si è arresa. Dalla casa famiglia sono stati prelevati dall’organizzazione criminale che li ha comunque trasferiti in Germania.
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