Il processo per i lavori di ampliamento al cimitero di Sgurgola si è concluso con due condanne ed un'assoluzione.
Condanna a due anni per il tecnico comunale Luciano Bellardini, un anno e mezzo per i fratelli
Massimiliano e Fabio D'Angeli. Si tratta dei titolari della società aggiudicataria dell'appalto. Assoluzione invece per avvenuta prescrizione per l'architetto Giuseppe Pistolesi. Gli imputati erano accusati a vario titolo di abuso di ufficio, turbativa d’asta e falso ideologico.
La vicenda che risale al 2013 è finita nella lente della magistratura a seguito di un esposto di alcuni consiglieri di opposizione del Comune i quali avevano ravvisato delle irregolarità nell’espletamento della gara d’appalto.
Da qui l’avvio dell’inchiesta da parte della procura. Ieri in udienza il pubblico ministero aveva chiesto l'assoluzione per tutti. Nel collegio difensivo gli avvocati Giampiero Vellucci, Enrico Pavia, Mario Di Sora e Riccardo Masecchia.
Scrivi commento
nonna di cinico (anima) (venerdì, 29 gennaio 2021 19:09)
Ma che c'avete fanno a mio nipote? Brutti birichini che non siete altro. Faceva questo lavoro come una missione. Con tanto amore. Solo per voi. Ingrati!
Gigi (sabato, 30 gennaio 2021 08:47)
A si può dire che i cimiteri sono la tomba di molti amministratori?
Si offenderanno?
Frusinate (sabato, 30 gennaio 2021 15:00)
Fortuna che c'è la prescrizione, si diventa "non colpevoli" se passa troppo tempo.