Una vera e propria schiavitù sessuale.
Era quella che aveva con l’uomo con il quale aveva intrecciato una relazione.
La donna, che abita a
L’Aquila, avrebbe riferito agli agenti della squadra Mobile che quella persona la costringeva ad indossare una maschera nera di raso e, mentre lui la filmava con un telefonino, lei doveva compiere atti di autoerotismo.
Per questo la polizia ha fatto scattare le manette per il 53enne che lavora a Frosinone nel settore del recupero sociale. La donna ha raccontato agli agenti che, se a seguito di quelle umiliazioni si fosse messo a piangere, lui avrebbe provato ancora più piacere. Ma non era bastato lasciarlo.
Dietro la minaccia di uccidere i suoi familiari, i suoi cani ed anche il nuovo ragazzo che stava frequentando, l'impiegato dei servizi sociali la costringeva a fare di tutto: filmati e foto a luci rosse, rapporti sessuali non consenzienti.
L'incubo della donna ridotta in schiavitù sessuale è finito nei giorni scorsi quando gli agenti della Quarta Sezione della Squadra Mobile hanno fatto irruzione nell'appartamento dell'uomo. Nel suo computer è stato trovato tutto il materiale compromettente che ha permesso di far scattare le manette.
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Maria Emilia (giovedì, 14 gennaio 2021 11:15)
E meno male che questo essere abietto lavora pure nel recupero sociale!È proprio vero non ci si può fidare di nessuno@
cinico (giovedì, 14 gennaio 2021 12:08)
Addirittura! L'ha minacciata di uccidere i cani? Deve marcire in galera...
cittadino incazz.......... (venerdì, 15 gennaio 2021 10:10)
" BASTARDO "