Violentate dai militari marocchini incorporati nell’esercito francese, i famigerati goumier.
A questi il generale Alphonse Juin avrebbe concesso 50 ore di diritto di preda.
Lo stupro come ricompensa,
il furto e la violenza come premio. Ore terribili per le popolazioni inermi e stremate della Ciociaria e non solo. Gente che aspettava fiduciosa l’arrivo dei liberatori e non il nemico. Sono state stuprate più di 60 mila donne, molte uccise insieme a mariti, bambini e genitori.
E ancora sofferenza e morte, dopo le violenze subite, per suicidi e malattie.
A ricordarlo "Viola", la scultura di tre ex alunne del liceo artistico Anton Giulio Bragaglia.
Il mezzo busto è stato posizionato all’ingresso del parco Matusa di Frosinone.
A fianco di Viola anche Camilla, la regina dei Volsci. La mitologica amazzone citata da Virgilio, Dante, Boccaccio, Tasso e altri poeti è raffigurata da tanti pittori nel corso dei secoli.
L’opera è dedicata al coraggio delle donne, alle donne guerriere e agli uomini che non hanno paura di amarle.
La scultura è stata immaginata come se fosse stata rinvenuta nel greto del fiume Amaseno, carezzata dall’acqua e dai secoli.
È una regina. Ieratica, lo sguardo altrove, lontano, dimentica delle gambe e delle braccia mancanti. Fiera.
La corazza logora, la pelle lacerata. Rappresenta le donne coraggiose; quelle insultate, violate, stuprate ma pronte a ricominciare. Guerriere.
Così l’ha voluta la sua scultrice Elena Sevi, diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone.
“Le due figure femminili ritratte nelle sculture – dice il sindaco Nicola Ottaviani - sono la conferma del grande valore identitario, anche per il nostro territorio, dell'impegno, della fierezza e dell'orgoglio delle donne, davanti alle traversie della vita e della storia".
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cittadino incazz.......... (domenica, 15 novembre 2020 17:01)
Oggi si puo dire "GRAZIE" alle donne perche senza di loro noi saremmo niente. Tutte le violenze che hanno subito ci hanno dimostrato che loro sanno lottare piu' degli Uomini loro sono forti rimarranno tali se lo sono guadagnato questo traguardo. "GRAZIE DONNE" per quello che avete dato e continuerete ad essere asse portante della vita. E a tutti coloro che vi hanno fatto del male non sono uomini ma nullita'. La scena del film La Ciociare ne e' la dimostrazione.
Maria Emilia (domenica, 15 novembre 2020 18:12)
Bellissimo tributo al coraggio delle donne ! Noi donne abbiamo sempre lottato in passato e siamo costrette a combattere anche oggi contro uomini che ci considerano oggetti di loro proprietà e non individui pensanti ! E passata tanta acqua sotto i ponti dagli anni del movimento femminista ma le cose non sono cambiate più di tanto , speriamo nel futuro!
Janek (lunedì, 16 novembre 2020 09:04)
Una mia vecchia zia, che ora non c'è più, è stata purtroppo una di loro. Ancora ricordo la volta che mi raccontò quel che era accaduto. Agghiacciante.