Omicidio di Gabriel Feroleto, ieri mattina è salito sul banco degli imputati il padre Nicola accusato di omicidio volontario in concorso.
L'uomo ha riferito davanti ai giudici che il giorno in cui il figlio è stato ucciso lui non si trovava sul posto e né tanto meno all'interno della vettura.
Ma la pubblica accusa ha subito smontato la sua verità. Donatella Di Bona, la mamma del piccino, ascoltata precedente, aveva invece asserito che l'amante si trovava vicino a lei e che non aveva fatto assolutamente nulla per salvarlo, anzi.
Quando aveva scoperto che il bambino non respirava più le aveva detto di non fare parola con nessuno della sua presenza in quel posto.
Nicola Feroleto ha continuato a dire che precedentemente era in uno stato confusionale e quindi se avesse fatto delle dichiarazioni circa un suo coinvolgimento non sarebbero state assolutamente attendibili.
Il Pubblico Ministero Bulgarini lo ha comunque incalzato chiedendogli come mai si fosse precostituito un alibi dicendo di trovarsi a casa sua alle 14:30, ora in cui era avvenuto il decesso del piccolo Gabriel.
"Non sapevo nemmeno cos'era questo alibi - ha risposto l'uomo - se ho cambiato versione è soltanto perché quello che avevo detto prima non era giusto. "Feroleto ha sostenuto che quel giorno in macchina, dopo aver fatto del sesso orale, aveva riaccompagnato Donatella a casa.
L'uomo ha riferito di aver visto il figlio sul portone dell'abitazione e stava mangiando.
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cittadino incazz.......... (sabato, 17 ottobre 2020 15:11)
dove arriva la pazzia umana. non ho parole solo quelle di dire metteteli in cella e buttate le chiavi.