Spaccio. L'albanese Respinge le Accuse

difeso dall'avvocato Riccardo Masecchia, è stato interrogato ieri mattina dal giudice inquirente. Ha riferito di non avere niente a che fare con questa organizzazione e che lui sta ancora scontando ai domiciliari la condanna inflitta per la precedente operazione quando venne condannato a quattro anni e due mesi di carcere.

Il primo anno e mezzo lo ha trascorso presso il carcere di Avezzano, mentre i domiciliari adesso li sta scontando a Pofi, lontano dal quartiere indicato dagli agenti della squadra Mobile come sede dello spaccio.

Nell'operazione “Il cartello di via Bellini” ricordiamo, gli agenti della squadra Mobile, agli ordini del dirigente Flavio Genovesi, hanno fatto scattare le manette per dieci persone. Tra queste Andrea Karcanaj considerato dagli investigatori il capo dell'organizzazione malavitosa.

L'albanese, che è stato molto collaborativo, ha continuato a sostenere nel corso dell'interrogatorio di essere all'oscuro di quanto avveniva in quella palazzina ubicata nei pressi della stazione ferroviaria. Nella giornata di ieri è stato interrogato anche Claudio Gargano.

L'uomo era rappresentato dall'avvocato Angelo Pincivero. Gargano ha voluto rendere delle dichiarazioni spontanee. Dichiarazioni simili a quelle di Karcanaj. L’uomo era stato già arrestato nel 2017 con l'accusa di spaccio.

Pena che ha scontato fino alla fine. Da quel momento avrebbe riferito l'uomo davanti al magistrato inquirente non aveva avuto più alcun tipo di contatto in via Bellini.