Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata all’esecuzione di furti e rapine e detenzione abusiva di armi.
Si tratta di tre albanesi arrestati questa mattina dalla polizia stradale.
Gli investigatori erano
sulle loro tracce dallo scorso mese di settembre dopo l’exploit di furti in abitazione nel territorio della provincia di Frosinone.
Ricostruito il modus operandi. Erano soliti agire non appena calava la luce del sole servendosi di potenti autovetture, principalmente Audi, con le quali mettevano in serio pericolo sia le pattuglie delle forze dell’ordine che gli altri utenti della strada durante gli inseguimenti che scaturivano quando venivano avvistati lungo l’autostrada dopo che avevano portato a segno i colpi.
Autofficine compiacenti. I malviventi, oltre a disporre di veicoli ad elevate prestazioni, fittiziamente intestati a “prestanome” e opportunamente modificati presso autofficine compiacenti, avevano a loro disposizione armi e strumenti d’effrazione di varia tipologia che utilizzavano durante le loro azioni.
Medici compiacenti. Potevano anche contare su medici e strutture sanitarie compiacenti che utilizzavano per le cure quando rimanevano feriti nel corso delle scorribande. È stato infatti appurato che uno dei componenti della banda, durante l’esecuzione di un furto, era rimasto ferito da un colpo d’arma da fuoco esploso verosimilmente dal proprietario di una delle abitazioni colpite. Il soggetto era stato sottoposto ad esami radiografici ed alle cure del caso presso una clinica privata del casertano.
L’arresto. Gli agenti, avendo individuato il luogo dove i componenti della banda avevano lasciato l’auto “pulita”, si appostavano lungo la strada ed attendevano l’arrivo dell’Audi, predisponendo un vero e proprio “blitz” con numerosi veicoli di servizio. All’arrivo dell’Audi la strada, situata nel centro abitato di Frignano (CE) veniva sbarrata con un furgone ed il veicolo dei ladri veniva chiuso da dietro con un fuoristrada.
Nonostante ciò, il conducente dell’Audi tentava una manovra evasiva urtando a retromarcia il fuoristrada che cercava di bloccarlo. Stavolta gli uomini della Polizia avevano la meglio e riuscivano a bloccare dopo una breve colluttazione tutte le persone a bordo dell’Audi.
La perquisizione ha permesso di rinvenire numerosa refurtiva, consistente principalmente in oggetti d’oro, per un valore di più di ventimila euro, risultati provenire da tre distinti furti commessi poco prima a Giugliano in Campania (NA) ed a Centurano (CE).
I tre soggetti erano inoltre in possesso di diversi attrezzi atti allo scasso e di una pistola calibro 7,65, carica, risultata rubata un mese prima a Carinola (CE).
La perquisizione dell’abitazione di uno dei tre, ritenuto il capo della banda, permetteva di rinvenire e sequestrare la somma in contanti di circa 12.000 euro, probabilmente il provento della serie interminabile di furti commessi in varie parti di Italia.
I tre albanesi venivano tratti in arresto per resistenza a pubblico ufficiale, furto aggravato in abitazione e porto illegale di arma da fuoco.
Il capo dell’organizzazione che svolgeva anche il ruolo dell’autista era un albanese trentaduenne, rintracciato
presso un’abitazione situata a Scoppito (AQ), mentre altri due connazionali di 31 e 26 anni, rintracciati presso le rispettive abitazioni di Fossalto (CB) e San Prisco (CE), erano coloro che materialmente eseguivano i furti nelle abitazioni, posti in essere con modalità tali da arrecare notevoli danni alle proprietà.
Un quarto uomo, anch’esso materiale esecutore dei furti, è tuttora ricercato poiché probabilmente fuggito in Albania. Gli arrestati sono stati condotti in Carcere.
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ANDREA MARCHEGIANI (lunedì, 07 settembre 2020 13:02)
ARRESTATELI E FATELI MARCIRE IN CARCERE.
tempo perso (lunedì, 07 settembre 2020 15:45)
Galera, senza sconti o permessi, vedete cosa fanno quando escono, come fa uno che in tre anni è scappato tre volte ad avere un permesso speciale ?
Contadino (martedì, 08 settembre 2020 07:53)
Che va possa piglia nu colpo, bastardi ALBANESI di merda,andate a rubare in Albania. Mi dispiace che non vi fanno niente che Dio vi strafulmini mentre scrivo. Vi metterei con na pala na vanga e un piccone davanti a na montagna a scavare dalla mattina alla sera. Vi darei pane acqua e cipolle.