È stato fissato per il 12 gennaio prossimo il processo in corte d'appello per Michele Cialei.
Si tratta del pastore di Vallecorsa accusato di omicidio volontario e vilipendio di cadavere.
Cialei. che è stato giudicato
con rito abbreviato, è stato condannato a 30 anni di carcere. Il pubblico ministero, ricordiamo, aveva chiesto l'ergastolo. I fatti risalgono al 23 ottobre del 2017 quando Armando Capirchio, un allevatore di Vallecorsa di 59 anni, sparisce misteriosamente.
L'ultima volta che i familiari l'avevano visto aveva detto che sarebbe andato al pascolo dove teneva il suo bestiame. Da quel momento però di lui si erano perse le tracce. Ma gli elementi raccolti dagli investigatori hanno portato poi ad identificare nel pastore 52 anni colui che avrebbe ucciso l'allevatore.
Il cadavere fatto a pezzi e chiuso in due bustoni della spazzatura è stato ritrovato nel marzo nel 2018 in località Ambrifi in territorio di Lenola.
Secondo quanto ricostruito dalla procura Cialei, nel corso di una lite, avrebbe prima sparato due colpi di fucile, poi lo avrebbe finito lapidandolo.
Il resto è cronaca. Nella vicenda è coinvolto anche il figlio Terenzio di 20 anni che è stato condannato a 2 anni di carcere (pena sospesa) per vilipendio ed occultamento di cadavere.
Il giovane, che è difeso dall' avvocato Giampiero Vellucci, è accusato di aver aiutato il genitore a far sparire il corpo dell'allevatore. L'imputato è difeso dall'avvocato Camillo Irace del foro di Napoli mentre i familiari della vittima si sono costituiti parte civile tramite l'avvocato Filippo Misserville.
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cittadino incazz.......... (domenica, 06 settembre 2020 08:16)
ma che ti vuoi appellare uccidi na persona la fai a pezzi la getti in un dirupo poi vuoi l appello. "BESTIA"