31enne arrestato per riciclaggio internazionale di auto di lusso.
Altre 10 persone sono state denunciate a piede libero.
Nel corso dell’operazione della polizia stradale sono state sequestrate,
in varie zone del Lazio e dell’Abruzzo ed in particolare nella province di Frosinone, Latina, Rieti e Pescara, 38 autovetture di provenienza furtiva per un valore totale di circa 600 mila Euro. Le indagini hanno avuto inizio nel mese di novembre dello scorso anno a seguito del sequestro di una Range Rover Sport con telaio contraffatto, risultata proveniente da un furto commesso alcuni giorni prima in provincia di Napoli.
La persona trovata in possesso dell’autovettura era un commerciante di veicoli di Cassino con alcuni precedenti penali.
Gli accertamenti svolti sul commerciante hanno portato all’identificazione dei complici ed a scoprire le modalità con le quali veniva posta in essere l’attività illecita, finalizzata essenzialmente a reinserire nel circuito commerciale lecito i veicoli rubati.
Tramite ramificate conoscenze nel settore dei furti delle auto con base nel napoletano venivano acquisiti i veicoli di provenienza illecita, rubati in varie parti d’Italia ed all’estero, n paesi come Francia e Germania.
Venivano, in seguito, alterati i numeri identificativi di telaio e venivano realizzati falsi documenti che attestavano la provenienza estera dei veicoli, clonando i dati di autovetture regolarmente circolanti in Spagna, Danimarca, Polonia o Francia.
Si procedeva poi all’immatricolazione in Italia tramite nazionalizzazione ed alla successiva vendita avvalendosi dei canali offerti dall’e-commerce.
In alcuni i casi i veicoli venivano forniti di chiavi originali rubate direttamente presso gli stabilimenti di produzione prima che giungessero in catena di montaggio.
Altro canale di approvvigionamento dei veicoli era quello delle truffe perpetrate ai danni di concessionari di Frosinone tramite finanziamenti ottenuti a nome di persone inesistenti che si presentavano presso gli autosaloni con documenti di identità falsi e con buste paga contraffatte.
Nel mese di Gennaio scorso, nel corso dell’attività investigativa, era stata arrestato in flagranza di reato un uomo di anni 57 di Sant’Elia Fiume Rapido che si era presentato presso un noto concessionario di Frosinone per acquistare una lussuosa Mercedes utilizzando falsi documenti riportanti le generalità di un medico in servizio presso l’ospedale di Cassino.
Gli agenti della polizia stradale, nel corso dell’attività investigativa, si sono anche finti acquirenti contattando i venditori a seguito degli annunci inseriti su noti siti di compravendita dell’usato, al fine di rintracciare e sequestrare i veicoli riciclati.
Alcuni veicoli sono stati individuati e sequestrati presso gli autosaloni ai quali erano stati venduti dagli indagati, mentre quelli ancora in loro possesso erano custoditi in luoghi nascosti e soprattutto all’interno di attività non soggette a controlli specifici del settore dei veicoli.
L’attività illecita posta in essere dagli indagati non ha avuto pause nemmeno con il lockdown. Infatti, alcuni di essi sono stati sanzionati anche per violazione alla normativa sul contenimento dell’epidemia Covid/19 mentre si recavano a consegnare una delle autovetture clonate ad un concessionario.
Parte delle auto in sequestro sono state rinvenute all’interno di un caseificio di Terracina ed altre in un parcheggio pubblico retrostante un bar di Cassino.
Alcuni veicoli sono stati sequestrati direttamente alle persone che, nel frattempo, li avevano acquistati presso gli autosaloni ignari della provenienza illecita.
Gli elementi ottenuti dall’attività investigativa, opportunamente vagliati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, hanno consentito l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata eseguita nelle prime ore della mattinata odierna nei confronti del commerciante di auto che ora dovrà rispondere del reato di riciclaggio di autovetture di provenienza furtiva e di altri reati di falso, unitamente agli altri indagati a piede libero.
L’arrestato è stato condotto presso il carcere di Cassino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ed entro cinque giorni sarà sottoposto ad interrogatorio dal G.I.P. del Tribunale di Cassino.
Data la complessità dell’attività svolta e la particolare materia trattata, di competenza della Specialità Polizia Stradale, l’indagine è stata coordinata dalla Squadra di P.G. della Sezione Polizia Stradale di Frosinone integrata da due unità del Distaccamento di Sora e delle Sottosezioni Autostradali di Cassino e Frosinone.
Notevole è risultato il contributo offerto da altri uffici della specialità ed in particolare del Distaccamento Polizia Stradale di Passo Corese per l’attività svolta in provincia di Rieti.
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