La lotta per il controllo dello spaccio.
In tale contesto sono stati inquadrati i fatti che questa mattina hanno portato all’arresto di cinque persone di etnia rom.
Difatti, dopo diverse
operazioni che hanno smantellato alcune “piazze di spaccio” della città Martire, nuovi gruppi criminali sono emersi per prendersi il proprio spazio. Fra questi figura la famiglia rom De Silva/Di Silvio, operante prevalentemente tra le piazze dei quartieri “Malfa-case rosse” e “San Bartolomeo”.
Nonostante i duri colpi inflitti alla famiglia con l’operazione “12° Round” tra il 2018 e il 2019, i cui componenti sono riusciti poi sempre a riorganizzarsi imponendosi sul mercato al dettaglio dello spaccio di droga e tentato sistematicamente di eliminare la concorrenza.
In particolare, in riferimento alla piazza di spaccio di San Bartolomeo, è emerso che sul finire della primavera e l’inizio dell’estate 2019, nuovi pusher avevano violato le regole imposte dalla famiglia De Silva/Di Silvio, spacciando in zone e orari non consentiti.
“trasgressori” di tali regole venivano immediatamente puniti dai componenti della famiglia De Silva/Di Silvio e in tale contesto si verificano gli agguati posti in essere nei confronti di D.M.F., di anni 26, pusher solitario abitante nel quartiere San Bartolomeo.
Si è registrata inoltre un’escalation di gravi delitti posti in essere da alcuni componenti della famiglia De Silva/Di Silvio contro il medesimo, fino a giungere al suo tentato omicidio.
Oltre ai cinque arrestati di oggi sono stati identificati altri soggetti, fra i quali tre donne tutte appartenenti alla famiglia De Silva/Di Silvio, che con ruoli e condotte minori avevano comunque coadiuvato il gruppo principale nel porre in essere il disegno criminoso sopra descritto.
Alle stesse è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari poiché ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in minacce, danneggiamento e tentativo di violazione di domicilio.
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