Decreto di sequestro preventivo nei confronti di un’azienda di trattamento rifiuti, situata nella zona industriale di Patrica.
L’operazione porta la firma dei carabinieri forestali.
L’indagine nasce dai plurimi esposti della cittadinanza
circostante lo stabilimento, alcuni dei quali segnalavano la provenienza di odori molesti e nauseabondi dall’azienda. Il N.I.P.A.A.F. di Frosinone, su delega della Procura della Repubblica, ha effettuato diversi sopralluoghi presso lo stabilimento produttivo, anche con l’ausilio di personale Arpa Lazio.
Accertate irregolarità, sfociate in ipotesi di reato. Innanzitutto che la società titolare dello stabilimento operava in assenza di regolare autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.). Quanto alle emissioni odorigene si è accertata la mancata chiusura sia della porta del locale di ricevimento dei sottoprodotti, sia della porta del locale dove sono posizionate le fosse di ricezione delle materie prime.
Non solo, ma alcuni silos di stoccaggio non erano collegati al sistema di abbattimento “scrubber”. Tutte queste condotte lasciavano supporre l’emissione di odori nauseabondi e molesti, avvertiti dalla popolazione. Inoltre in un’area adiacente lo stabilimento, ma facente parte dello stesso sito produttivo, era situato il depuratore dei reflui prodotti dall’azienda.
Ebbene la vasca di equalizzazione dei fanghi sversava del materiale melmoso sul piazzale, che per gravità confluiva nel fosso adiacente, determinando un vero e proprio smaltimento illecito di rifiuti. Infine un punto emissivo è risultato violare i valori limite dell’inquinante Nox (ossido di azoto).
Per tutte queste condotte, il rappresentante legale della società è stato denunciato per i reati ex art. 674 c.p. (getto pericoloso di cose), nonché ex art. 29 quattuordecies comma 1 (mancanza di A.I.A.), art. 256 comma 1 (smaltimento illecito di rifiuti) e art. 279 comma 2 (valori emissivi oltre i limiti) del D.Lgs. 152 del 2006 (Codice dell’Ambiente), e il GIP di Frosinone ha disposto il sequestro dello stabilimento produttivo.
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Curioso (sabato, 25 aprile 2020 10:10)
Direi meglio tardi che mai, se non avessi respirato per oltre dieci anni i miasmi della zona industriale.
Qual è l'azienda messa sotto sequestro?
Purtroppo in zona non c'e n'è una sola ad ammorbare l'aria.