Per lungo tempo aveva vessato la sorella.
La costringeva con le minacce a elargirgli i soldi che gli servivano per acquistare la sostanza stupefacente.
Negli ultimi tempi però l'uomo non si accontentava più di
10 -15 euro ma pretendeva 40 anche 70 euro al giorno. Una cifra che la parente di sangue non poteva certo permettersi e quindi erano iniziati i dinieghi. Ma l'uomo a quei no aveva reagito con violenza.
L'ultima volta si è recato a casa della sorella e dopo aver colpito il portone con un manico di scopa in ferro ha cominciato anche a spaccare la vetrata del suo salone.
Una situazione che ha indotto la donna, madre di due bambini ancora piccoli e che avevano assistito a quella scena di violenza, a presentare denuncia nei confronti del fratello. Più volte, avrebbe riferito la signora nella denuncia, l'uomo si era recato anche sul suo posto di lavoro.
Ad evitare una situazione che sarebbe potuta degenerare proprio il suo datore di lavoro che si era intromesso nella discussione è che era riuscito a mandarlo via.
Adesso però la questione era diventata davvero ingestibile e l'unica maniera per potersi proteggere da quel fratello aggressivo e violento a causa della tossicodipendenza era proprio quella di denunciarlo.
Nei giorni scorsi il giudice del tribunale di Frosinone ha disposto che l'uomo non si dovrà avvicinare alla sorella ed ai suoi familiari da una distanza di 300 metri.
Tra l'altro non potrà contattarla telefonicamente e non potrà nemmeno scriverle né inviargli messaggi. Se trasgredirà tale disposizione verrà ammanettato è tradotto in carcere. L'uomo è difeso
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