Mamma e figlio, titolari di una azienda di trasporti finiscono sotto processo con l'accusa di estorsione.
Secondo gli elementi raccolti dalla procura costringevano i loro dipendenti a turni massacranti e
ad alterare il cronotachigrafo per far si che potessero compiere più viaggi evitando che potessero riposare. Le ferie? Una vera e propria chimera. Se i conducenti dei mezzi pesanti osavano disobbedire a quelle che erano le loro richieste minacciavano di licenziarli.
Ma proprio i dipendenti ravvisando l'estorsione, stanchi di quelle vessazioni hanno fatto scattare la denuncia. A conclusione delle indagini gli estorsori sono finiti sotto processo.
Nei giorni scorsi i due titolari della ditta di autotrasporti sono stati condannati a tre anni e sei mesi di reclusione, mille euro di multa più le spese processuali. A questo da aggiungere che dovranno risarcire i dipendenti dai danni morali e materiali.
Il risarcimento verrà quantificato in separata sede. A rappresentare le parti offese gli avvocati Tony Ceccarelli e Ilaria D'Onofrio.
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Da quanto (giovedì, 05 marzo 2020 10:50)
Tempo lavoravano con turni massacranti