Cameriera licenziata per aver respinto le richieste sessuali del suo datore di lavoro, scatta la denuncia.
I fatti risalgono al 2018 quando la ragazza di 34 anni residente a Ceprano aveva trovato lavoro presso un bar di Frosinone.
Ben presto però si era resa conto che il titolare aveva attenzioni particolari per lei non perdendo occasione quando stavano da soli di molestarla sessualmente. La cameriera per non perdere il posto di lavoro aveva stretto i denti facendo finta di niente.
Ma ai messaggi a luci rosse che le inviava si erano aggiunti i pedinamenti. La giovane veniva controllata anche attraverso le telecamere installate dentro e fuori del locale. L'uomo pur di averla era arrivato a promettere che le avrebbe intestato il bar e che le avrebbe regalato una macchina.
Ma vedendo che la cameriera aveva respinto ogni genere di proposta l'uomo aveva cambiato atteggiamento cominciando a maltrattare la dipendente decurtandole anche lo stipendio. La ragazza che alla fine si è ribellata a questo stato di cose, è stata licenziata in tronco.
Ma non è tutto. L'ex datore di lavoro si è subito precipitato a parlare con il titolare di una ditta che si occupa di materiali per la ristorazione dove la 34enne aveva trovato un nuovo impiego, per gettare fango sulla dipendente che aveva appena assunto.
La cameriera stanca di quelle vessazioni ha fatto scattare la denuncia per molestie sessuali e stalking. Al momento l'uomo è stato iscritto sul registro degli indagati.
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Da prendere le distanze dal locale. (lunedì, 10 febbraio 2020 20:03)
Io spero che non siano andate davvero così le cose perché sarebbe un fatto davvero inconcepibile e da condannare con il massimo della pena in quanto si tratta di ricatto e riduzione in schiavitù di una ragazza bisognosa di lavoro. Qui il giudice, se il datore di lavoro viene ritenuto colpevole, non dovrebbe avere dubbi a dare il massimo della pena.
Si si (mercoledì, 12 febbraio 2020 14:55)
Va bo ya