Un palo piegato. Centralina distrutta.
Illuminazione saltata.
Traffico in tilt.
È il risultato di un incidente che si è verificato questo pomeriggio all’inizio di via Puccini a Frosinone.
Siamo intorno alle 16.30. Il conducente di una Toyota perde il controllo del mezzo e si schianta prima su un palo elettrico poi sulla centralina dell’Enel. Per lui un 31enne solo lievi ferite.
La zona però è andata completamente in tilt. Prima ad arrivare sul posto una pattuglia della polizia locale.
I vigili hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona e ad allertare vigili del fuoco ed i tecnici dell’Enel e del gas. Vi era infatti anche il pericolo di una fuoriuscita.
Il traffico nella zona nel frattempo è andato letteralmente in tilt. Soprattutto per le auto ed i numerosi bus di linea che transitano su via Puccini.
Per poter cambiare la centralina elettrica è stata interrotta la corrente a tutti i palazzi circostanti.
Residenti su tutte le furie. Non è la prima volta infatti che si verificano incidenti.
Precedentemente è stato quasi divelto un palo della segnaletica stradale (vedi foto sotto). Poco più in la una ringhiera spezzata ed un marciapiede scardinato.
In un altro caso ancora un’auto in transito ha investito altre tre auto parcheggiate. Notevoli i danni.
I residenti dicono di aver richiesto più volte al comune di apporre dissuasori che limitino la velocità.
Dal comune però sarebbe stato risposto – così riferiscono – che non ci sarebbero i soldi.
Un’altra giornata di ordinaria follia nel capoluogo. Da qui a Natale il traffico può solo peggiorare.
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Marco (giovedì, 05 dicembre 2019 20:08)
I soldi non ci sono.... Ma allora perché nn fare costruire lo stadio solo al nostro Presidente Stirpe? 5 milioni pubblici che potevano essere destinati a servizi per tutti i cittadini. Ottaviani, per motivi di sua visibilità, per nn essere oscurato dalla figura del nostro Presidente Stirpe, ha svuotato le casse comunali.
Caro marco.. (giovedì, 05 dicembre 2019)
Tu avresti ragione ma qui ci sta un sindaco troppo impegnato...tu pensa che il nostro grande sindaco (che io ho pure votato mannaggia a me) ha addirittura raddoppiato i prezzi dei loculi al cimitero.
Lui si che è un vero uomo d'affari! Tipo boss hog di aHazzard se qualcuno vedeva il telefilm
Indignata (venerdì, 06 dicembre 2019 07:09)
Siamo alla frutta, una vergogna, si pensa a tutto, ma per i veri servizi che servono alla città no. Meglio gettare un po' di fumo negli occhi..... Meglio far finta di niente. Che tristezza.... Questa politica qui...... Mi lascia sempre più amaro in bocca.
??? (venerdì, 06 dicembre 2019 08:38)
ma come capoluogo, non era meglio Veroli? O Alatri? Pure Broccostella sarebbe stato meglio. Ma che cesso di posto è Frosinone!
Maurizio (venerdì, 06 dicembre 2019 09:24)
Avete finito di dire cazzate, se un cretino corre con la macchina e sicuramente al telefonino che volete. Fa comodo tutto quello che volete. Sempre contestatori e un paese di lamentele.
??? (venerdì, 06 dicembre 2019 09:53)
non sono cazzate, magari fossero cazzate. è la pura e semplice verità. a parte il piccolo Camp Nou dove quattro ragazzotti prendono a calci una palla, che è davvero un gioiello e che è stato ultimato (dopo venti anni) solo per l'intervento (e per l'interesse, chiaramente ...) di un privato, il (purtroppo) capoluogo sul piano urbanistico e infrastrutturale è una vera indecenza, un cesso di posto che non teme confronti.
basti pensare agli eterni "piloni", ero un pupetto di pochi anni e già di parlava della loro ristrutturazione; di anni ne sono passati parecchi, più di cinquanta, e i piloni stanno ancora lì, a marcire sotto gli occhi di tutti.
e l'elenco è lungo.
la Ciociaria, che è nonostante tutto una terra bellissima, meriterebbe un capoluogo "degno", non quell'accozzaglia di cemento da quattro soldi.
Michele (venerdì, 06 dicembre 2019 12:43)
Concordo pienamente con il comme to n 5
mica tanto ... (venerdì, 06 dicembre 2019 13:34)
se è vero che, come dice l'articolo, al Comune non hanno manco quattro soldi per installare i dissuasori (invece che sprecarli per cazzate, magari), vuol dire che sono proprio arrivati alla frutta.
anzi, al conto.