Accusato di violenza sessuale nei confronti della ex convivente.
Il giudice però lo assolve con la formula "perché il fatto non costituisce reato".
La vicenda ha coinvolto un ventisettenne di Veroli.
La storia risale a circa 2 anni fa quando a seguito di incomprensioni la donna aveva deciso di troncare quella relazione dalla quale era nato anche un bambino. Era stato a quel punto che il ventisettenne avrebbe iniziato, a detta della vittima, a cercare di rimettere in piedi quella relazione.
Vedendo il suo diniego aveva approfittato di lei. Una volta, con la scusa di parlare dei loro problemi le avrebbe dato un appuntamento lontano dal centro abitato e proprio in quel luogo si sarebbe consumata la prima violenza sessuale.
Le altre due sarebbero avvenute all'interno della sua abitazione. L'avvocato Rosario Greco, difensore dell'imputato, ha però dimostrato l'infondatezza di quelle accuse a cominciare dai numerosi messaggi che i due si inviavano continuamente dal tono molto affettuoso.
Insomma secondo il legale non c'era stata nessuna violenza sessuale, i due avrebbero avuto rapporti consenzienti. ll giudice ha accolto la tesi difensiva e si è pronunciato per l'assoluzione. Il Pubblico Ministero, va detto, aveva chiesto 3 anni e 8 mesi di carcere.
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Pop (giovedì, 14 novembre 2019 15:31)
Titolo da denuncia. Se il fatto non costituisce reato non ha violentato proprio nessuno.
Baci (sabato, 16 novembre 2019 14:43)
Pane e amore