Incendio Appiccato per Vendetta

Il sospetto della vendetta sull'incendio al deposito di pellame Max Cézanne in via Armando Vona a Frosinone.

 

Da alcune indiscrezioni raccolte sembra che gli investigatori stiano seguendo la pista del dispetto.

 

Qualcuno che voleva far

del male al titolare del magazzino di borse e che avrebbe deciso di mettere in atto in comportamento così delinquenziale per arrecargli un danno. Gli agenti della squadra Mobile che stanno seguendo le indagini hanno acquisito alcuni filmati dove sarebbe stato ripreso l'origine dell'incendio.

 

Si tratta di fotogrammi molto importanti che potrebbero dare una svolta clamorosa a tutta l'inchiesta.

 

Intanto proseguono i lavori di spegnimento da parte dei vigili del fuoco del comando provinciale che stanno cercando di domare gli ultimi focolai che si sono sviluppati all'interno del capannone al momento sottoposto a sequestro giudiziario.

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Commenti: 2
  • #1

    Corrado RENZI (martedì, 05 novembre 2019 15:17)

    In questi casi e momenti, ognuno cerca di discolpassi delle proprie responsabilità, adducendo colpe altrui, cercando di creare confusione nell'attività di indagini. Confido negli investigatori e nella Magistratura che si faccia piena luce per addivenire alle cause e/o agli autori, se è da definirsi incendio doloso.
    Dalle notizie assunte in loco, nelle immediatezze, si è appreso che il deposito di pellame risultava in locazione da poche settimane. Quindi ritengo che non vi potevano esserci i presupposti a quanto riportato dal quotidiano.
    Se qualora la notizia fosse accertata e veritiera, chi per esso dovrebbe spiegare perché non si erano prese le dovute precauzioni denunciando le minacce agli organi di Polizia.
    Il territorio del Comune di Frosinone non deve e non può essere un'area di conquista in danno di chi lavora onestamente.
    La gente è stufa di subire questi atteggiamenti, il ciociaro non è abituato a questi continui incendi, chiede più prevenzione e controlli dagli Organi predisposti, Provincia, Polizia Provinciale, Arpa, Asl, Noe e Carabinieri Forestali, in merito alle autorizzazioni per la gestione dell'attività. La Provincia - Ufficio Ambiente - deve dialogare con i Comuni interessati per il rilascio dell'autorizzazione per le procedure semplificate.
    Vd che non è emerso da nessuna testata giornalistica che i VV.FF. di Frosinone, intervenuti in loco, hanno avuto grosse difficoltà, con l'approvvigionamento dell'acqua dall'impianto antincendio di sicurezza, tanto da far intervenire sul posto un'auto cisterna piena di acqua, dal Comando Provinciale di Frosinone con l'ausilio di una cisterna della Protezione Civile di Anagni che fungeva da staffetta, per il carico dell'acqua, dall'impianto di via Monti Lepini, nel territorio del Comune di Ceccano.
    Tutte queste inconvenienze, anche se per poco, hanno ritardato le operazioni di spegnimento.
    In ultimo chiedo che vengano effettuati accertamenti al fine di addivenire alle eventuali responsabilità di P.U. che hanno permesso il rilascio delle autorizzazioni.


  • #2

    tempo perso (mercoledì, 06 novembre 2019 02:57)

    Forse è solo una coincidenza ma abbiamo notato che dopo l'incendio delle MECORIS , mentre ARPA, ASL ed altri intensificavano il controllo dell'inquinamento ambientale la società VISCOLUBE in quei giorni ha sospeso l'attività, ebbene anche con questo nuovo incendio con il ripetersi dei nuovi controlli intensificati vediamo che la VISCOLUBE ha rallentato l'attività lavorativa, FORSE E' SOLO UN CASO, noi pensiamo che sarebbe giusto monitorare in modo serio ed approfondito la qualità dell'aria in quella zona per la tranquillità di tutti ed anche della VISCOLUBE